giovedì 8 aprile 2010

Facebook....pro o contro??

Leggendo qua e là i post di compagni di corso più diligenti e rapidi nel fare gli assignament ho notato uno schierarsi contro facebook, portando motivazioni di vario genere e tutte molto valide, io però non sono del tutto d'accordo...

Credo che t
utti, o quasi, sappiano che facebook è nato dall'idea di un ragazzo americano di 19 anni Mark Zuckerberg circa sei anni fa come strumento per mettere in comunicazione rapidamente i ragazzi di colleges diversi.

Inizialmente il nome era thefacebook, dal nome dei famosi annuali delle scuole americane che vengono fatti ogni anno e che foto alla mano danno la possibilità di associare nomi e facce.
L'idea era semplice (e secondo me, geniale) creare un motore di ricerca che permettesse di trovare persone della propria università, classe, amici in g
enerale fino a creare una rete di amici sfruttando al meglio il fattore "amico di", una cosa piuttosto utile in un paese che dopo la high school vede gli studenti partire per città anche molto lontane da quella natale.
Già dopo pochi mesi di vita il sito raddoppia e accanto al primo spazio "college" viene creato un secondo spazio "high school". Ed eccolo 4 anni dopo, parliamo ormai del 2006, che la parola school sparisce facendo diventare facebook una directory online che sfrutta le reti sociali per connettere le persone.

Oggi è un fenomeno mondiale, un posto dove tanti si ritrovano dopo anni che non si sentivano, alla fine per cercare qualcuno basta sapere nome e cognome e volendo la rete sociale cui si fa riferimento, si "chiede l'amicizia" e se viene accettata si può interagire tramite chat, lasciare messaggi in bacheca (alla vista di tutti) o invialri come messaggi privati.
Altra cosa utile è la possibilità di creare eventi privati e non e sfruttare la rete di amicizie per far arrivare i messaggio a più persone possibili...flash mob al primo posto!

Per quanto riguarda la taaaaanto amata privacy adesso si può decidere tutto, con chi condividere cosa, escludere qualcuno dalla condivisione, e bloccarlo in modo tale da non essere più contatti.
Le foto?Nessuno ci obbliga a metterle nè come album nè come immagine personale, così come tutte le altre informazioni personali.

Purtroppo anche facebook è stato invaso e ha perso quella che era la sua (intelligente) funzione iniziale a causa dei tanti futili gruppi, tra i quali secondo me qualcuno si salva mentre altri sono solo...tristi (vedi link passivi -aggressivi da rivolgere a persone non meglio identificate e link anticostituzionali che vanno segnalati).

Gli altri social network personalmente non li uso...salvo youtube...però ho fatto un giro su deviantart.com e mi è piaciuto l'ho subito consigliato ad un'amica scultrice, sicuramente in un futuro (spero non troppo lontano) mi riprometto di provare Anobii magari per le letture estive una volta chiusi i libro scolastici...!!!

lunedì 5 aprile 2010

Scusate il ritardo...!!


Ho appena finito di leggere il lungo scritto del professore, tutto insieme, tutto in una volta.
Che errore!!
Troppe cose tutte insieme per cui non resta che rordinare un po' le idee partendo da uno dei temi che mi ha stuzzicato un po' di più la scolarizzazione che evidentemente al nostro professore proprio non piace, se ho ben capito, per la rigidità che ci conferisce:

"
La vita scolastica si svolge quasi tutta in classe. Il rimanente si svolge a casa ma non cambia niente, ci si siede nuovamente per eseguire una sequenza di compiti preordinati. La rigidità regna sovrana."

Ha ragione, ci irrigidisce faccio un esempio banale: primo anno del ginnasio matematica una delle prime lezioni la professoressa ci ha posto il problema della formica: una formica deve fare un percorso x, la prima volta che si muove compre x/2 del percorso, la seconda volta copre metà della metà del percorso ecc ecc...la formica arriverà mai a destrinazione??
Ma nn è questo l'importante, l'aneddoto sta nel fatto che su quel problema siamo stati a discutere quasi un mese o forse più perchè ancora gli ultimi anni un po' per scherzo e un po' no ancora ci domandavamo che fine avesse fatto quella formica.
Ecco lì io e gli altri 30 miei compagni non eravamo rigidi anzi eravamo pronti a discutere e portare le nostre idee di fronte a tutti...lasciamo passare quattro anni e purtroppo di fronte allo stesso metodo nn c'è stato verso di tirare fuori quasi niente.
Non avevamo più voglia di metterci lì discutere e condividere.

"Attribuisco alla scolarizzazione della società l’incapacità di cogliere il valore del nuovo e quindi anche di Internet. Sia a causa della formazione dei cittadini che è strutturata in modo rigido, quella che si chiama appunto istruzione, sia a causa della scolarizzazione della società nel suo insieme.
...La consapevolezza della portata di
questo fenomeno è molto ridotta. Talvolta sembra che la capacità di coglierne
l’importanza sia inversamente proporzionale al grado di istruzione"

Internet è tutto il contrario di quello che è stata la mia piccola esperienza, non c'è rigidità, è l'antitesi della rigidità: si aprono mille pagine si passa dall'una all'altra solo in base alla connessione data dalle parole (le famose tag!!
).
Basta che due argomenti abbiano in comune qualcosa per qualcuno che io posso usare la sua visione delle cose a mio vantaggio, per una riflessione o anche solo per vedere che non tutti la pensano come me!!
Mi viene in mente un solo aggettivo "potente".
E credo sia proprio a causa di questa potenza che le persone che nn hanno la possibilità di istruirsi o informarsi come vorrebbero riescono a capire l'importanza e la portata del fenomeno
Eccolo il PLE...io scelgo cosa, come, quando, con chi imparare e conoscere cose nuove sfruttandole per me, e soprattutto condividendole.
Perchè tra feed, tag, blog, pagine wiki e i bookmarks, un punto in comune è proprio questo il condividere, lo “sharing”, sono tutti strumenti che portano allo stesso fine.


"Oggi la conoscenza è disponibile ovunque e non si tratta solo di mera informazione. Se si trattasse solo di questo sarebbe giusto una questione di quantità...La grande novità invece è di natura qualitativa: mentre prima le masse potevano fruire dell’informazione solo attraverso i media oggi le masse possono esprimersi. Come sempre di fronte al nuovo il mondo si spacca fra scettici e entusiasti. Gli scettici sono certamente indignati di fronte alla libera diffusione di opinioni che non sono sottoposte a nessun tipo di vaglio e non possono che considerare internet come un luogo dove sciatteria e moltitudine si uniscono in un connubio devastante."

Certo che il mondo si spacca tra entusiasti e scettici, la condivisione può far paura non solo a chi ha la coscienza sporca e qundi vorrebbe un'unica visione delle cose;
io mi ritengo un'entusiasta di internet, ma sulla diffusione totalmente libera di opinioni sono ancora un po' scettica, forse anche questo è espressione della rigidità di prima o forse è frutto della tanta "spazzatura" vista saltellando da un sito all'altro.
Come ho detto prima internet è potente e come tutte le cose potenti se mal usato può diventare pericoloso: è da qui che nasce tutto il mio scetticismo.
Sta a noi far diventare “buono” o “cattivo” questo strumento, il problema è: mentre decidiamo cosia sia buono, cosa cattivo, e come usarlo nel modo giusto riusciamo a tenerlo sotto controllo o lasciamo che ognuno ne faccia l'uso che crede meglio?