lunedì 5 aprile 2010

Scusate il ritardo...!!


Ho appena finito di leggere il lungo scritto del professore, tutto insieme, tutto in una volta.
Che errore!!
Troppe cose tutte insieme per cui non resta che rordinare un po' le idee partendo da uno dei temi che mi ha stuzzicato un po' di più la scolarizzazione che evidentemente al nostro professore proprio non piace, se ho ben capito, per la rigidità che ci conferisce:

"
La vita scolastica si svolge quasi tutta in classe. Il rimanente si svolge a casa ma non cambia niente, ci si siede nuovamente per eseguire una sequenza di compiti preordinati. La rigidità regna sovrana."

Ha ragione, ci irrigidisce faccio un esempio banale: primo anno del ginnasio matematica una delle prime lezioni la professoressa ci ha posto il problema della formica: una formica deve fare un percorso x, la prima volta che si muove compre x/2 del percorso, la seconda volta copre metà della metà del percorso ecc ecc...la formica arriverà mai a destrinazione??
Ma nn è questo l'importante, l'aneddoto sta nel fatto che su quel problema siamo stati a discutere quasi un mese o forse più perchè ancora gli ultimi anni un po' per scherzo e un po' no ancora ci domandavamo che fine avesse fatto quella formica.
Ecco lì io e gli altri 30 miei compagni non eravamo rigidi anzi eravamo pronti a discutere e portare le nostre idee di fronte a tutti...lasciamo passare quattro anni e purtroppo di fronte allo stesso metodo nn c'è stato verso di tirare fuori quasi niente.
Non avevamo più voglia di metterci lì discutere e condividere.

"Attribuisco alla scolarizzazione della società l’incapacità di cogliere il valore del nuovo e quindi anche di Internet. Sia a causa della formazione dei cittadini che è strutturata in modo rigido, quella che si chiama appunto istruzione, sia a causa della scolarizzazione della società nel suo insieme.
...La consapevolezza della portata di
questo fenomeno è molto ridotta. Talvolta sembra che la capacità di coglierne
l’importanza sia inversamente proporzionale al grado di istruzione"

Internet è tutto il contrario di quello che è stata la mia piccola esperienza, non c'è rigidità, è l'antitesi della rigidità: si aprono mille pagine si passa dall'una all'altra solo in base alla connessione data dalle parole (le famose tag!!
).
Basta che due argomenti abbiano in comune qualcosa per qualcuno che io posso usare la sua visione delle cose a mio vantaggio, per una riflessione o anche solo per vedere che non tutti la pensano come me!!
Mi viene in mente un solo aggettivo "potente".
E credo sia proprio a causa di questa potenza che le persone che nn hanno la possibilità di istruirsi o informarsi come vorrebbero riescono a capire l'importanza e la portata del fenomeno
Eccolo il PLE...io scelgo cosa, come, quando, con chi imparare e conoscere cose nuove sfruttandole per me, e soprattutto condividendole.
Perchè tra feed, tag, blog, pagine wiki e i bookmarks, un punto in comune è proprio questo il condividere, lo “sharing”, sono tutti strumenti che portano allo stesso fine.


"Oggi la conoscenza è disponibile ovunque e non si tratta solo di mera informazione. Se si trattasse solo di questo sarebbe giusto una questione di quantità...La grande novità invece è di natura qualitativa: mentre prima le masse potevano fruire dell’informazione solo attraverso i media oggi le masse possono esprimersi. Come sempre di fronte al nuovo il mondo si spacca fra scettici e entusiasti. Gli scettici sono certamente indignati di fronte alla libera diffusione di opinioni che non sono sottoposte a nessun tipo di vaglio e non possono che considerare internet come un luogo dove sciatteria e moltitudine si uniscono in un connubio devastante."

Certo che il mondo si spacca tra entusiasti e scettici, la condivisione può far paura non solo a chi ha la coscienza sporca e qundi vorrebbe un'unica visione delle cose;
io mi ritengo un'entusiasta di internet, ma sulla diffusione totalmente libera di opinioni sono ancora un po' scettica, forse anche questo è espressione della rigidità di prima o forse è frutto della tanta "spazzatura" vista saltellando da un sito all'altro.
Come ho detto prima internet è potente e come tutte le cose potenti se mal usato può diventare pericoloso: è da qui che nasce tutto il mio scetticismo.
Sta a noi far diventare “buono” o “cattivo” questo strumento, il problema è: mentre decidiamo cosia sia buono, cosa cattivo, e come usarlo nel modo giusto riusciamo a tenerlo sotto controllo o lasciamo che ognuno ne faccia l'uso che crede meglio?


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